Bentornati sul blog.
Oggi torno per parlarvi della mia partecipazione al seminario "Con gli occhi di un altro - Fotografia e storie personali".
Il giorno 23 Gennaio è stata data a me e alla mia classe la possibilità di scegliere e prendere parte ad uno dei sei seminari proposti dall'Università IUSVE con sede a Mestre e a Verona; un appuntamento che guarda al futuro, giungendo a conclusione del progetto di Educazione alla Cittadinanza Globale “NO ALLA GUERRA - per una società pacifica e inclusiva rispettosa dei diritti umani e della diversità fra i popoli”.
Gli insegnanti ci hanno proposto questa possibilità proprio per farci partecipare ad un'attività di Educazione civica, dandoci un forte spunto di riflessione e la possibilità di crescere dal punto di vista etico e sociale.
Questo evento è stata proprio la conclusione di un progetto più ampio sui temi della migrazione, della multiculturalità e della convivenza, derivato dalla collaborazione dell'Università IUSVE con Emergency, un'associazione umanitaria italiana, con ISMU, una fondazione incentrata sulla ricerca e sull'intervento per la trasformazione della società, e con la casa editrice Tunuè.
Il tutto è stato organizzato online, vista la situazione Covid-19.
La mattinata cominciava alle 09:30 con una breve introduzione al progetto durante una sessione planetaria su YouTube, per poi proseguire indirizzando ognuno di noi ad un workshop su Zoom che, tramite un link, ci proiettava in una stanza adibita alla trattazione di uno dei temi proposti.
Le sei proposte erano:
- Il suono delle immagini – Video-making per il sociale;
- Con gli occhi di un altro – Fotografia e storie personali;
- Navigare i sogni – Dalla sceneggiatura al cortometraggio;
- Lo sguardo in una matita - Visioni secondo il Graphic novel;
- News per ogni schermo – MoJo, il mobile journalism;
- Sfidiamo il social(e) – Prossima fermata Tik Tok.
Successivamente ci ha introdotto un suo progetto più recente, ancora in fase di svolgimento, dal titolo "Love Givers". Questo progetto verte sulla figura dell'"assistente sessuale", persona formata professionalmente nell'approccio a problemi di natura sessuale con persone diversamente abili, e di come questa figura non venga ancora riconosciuta come tale, a causa di preconcetti dettati dalla società.
Ha poi proiettato un paio di servizi fotografici da lui realizzati, in collaborazione con Emergency.
Il primo, dal titolo "when the others go away", realizzato a Kabul intorno al 2014; vera e propria testimonianza delle conseguenze della guerra sia sull'ambiente che sulle popolazioni. Per Simone è stata un'esperienza molto forte, in quanto ha dovuto dare testimonianza di condizioni umane tragiche.
Il secondo, invece, dal titolo "The Passage", narrava di come le comunità cattoliche abbiano reagito alla chiusura delle Chiese e, più in generale, dei luoghi di culto a causa della pandemia mondiale Covid-19.
Come si può facilmente dedurre, e come lui stesso ha effettivamente affermato, i suoi scatti vertono su temi forti, emozionanti, tra i quali l'identità di ciascun individuo, la spiritualità e soprattutto le relazioni, l'intermediazione tra esseri umani.
Simone ha pronunciato due frasi che, in particolare, mi hanno colpita.
La prima è che "la fotografia è lo spazio tra di noi". Questa frase faceva proprio riferimento al fatto che la macchina fotografica sia solo uno strumento, che però, nel momento dello scatto, diventa una sorta di annesso al corpo del fotografo, e non una gabbia.
La fotografia è in sostanza lo spazio, la relazione tra il fotografo e l'oggetto fotografato.
Secondo Simone, per potersi distinguere, occorre produrre un'idea che porti alla creazione di messaggi e alla riflessione. Per fare questo però è necessario lavorare in team, approcciandosi in modo critico al lavoro e cercando di identificarsi all'interno delle proprie proposte.
La seconda frase che mi ha particolarmente colpita è stata quella lui, al contrario di quanto pensava Aristotele, ha un approccio con coloro che lo ascoltano che si sintetizza in un vaso "mezzo pieno": ritiene infatti che ognuno di noi abbia già conoscenze di base su ogni argomento trattato e che quindi il suo compito sia solo quello di approfondire questi concetti.
Intervento che, a mio parere, ha lasciato un forte segno è stato quello di Mamadou Kouassi, uomo di 37 anni sbarcato in Italia 12 anni fa e proveniente dalla Costa d'Avorio.
Il suo viaggio "della speranza" è cominciato nel 2008, anno in cui il suo Paese d'origine era tormentato da continue guerre.
Proprio per sfuggire a questa vita, Mamadou ha intrapreso un viaggio durato 3 anni, incontrando numerosi ostacoli e dovendo attraversare diversi Paesi. Durante questa traversata ha svolto i lavori più umili, ha attraversato il deserto, vedendo morire accanto a lui molte persone e ha dovuto affrontare anche la prigionia; infatti, arrivato in Libia, Paese fortemente razzista, ha dovuto trascorrere molto tempo in prigione solo perché di pelle scura.
Una volta raggiunta l'Italia Mamadou poteva avere una carriera da calciatore, stroncata però dal fatto che non era in possesso di alcun permesso di soggiorno e che quindinon era detentore di alcun diritto.
E' proprio in Italia però che entra in contatto con l'associazione Emergency e si appassiona al tema dell'immigrazione, diventando un attivista. Nel 2011, grazie a motivi umanitari, riesce addirittura ad ottenere il tanto desiderato permesso di soggiorno.
Partecipa a molte manifestazioni spostandosi da Paese in Paese e rivendicando i diritti per gli immigrati.
Così come in precedenza aveva fatto Simone, anche Mamadou si sofferma parecchio sull'importanza dell'interazione e della condivisione tra esseri umani. Da quest'interazione è nato il progetto "Un giorno qualunque. Storie che ricominciano in Italia." che narra appunto di storie reali di migrazioni.
Prima di salutarci Mamadou ci ha fatto riflettere su quanto la piaga del razzismo sia ancora fortemente presente nel nostro Paese e di come questa debba essere curata con l'impegno di tutti; solo così potrà essere superata
Per realizzare questo post ho consultato le seguenti fonti:
- Sito IUSVE
- Sito di Emergency
- Sito di ISMU
- Sito libro casa editrice Tunuè
- Sito personale di Simone Cerio
- Appunti presi personalmente durante tutto il seminario
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